martedì 19 febbraio 2013

Giochi troppo al pc? La schiena rischia


Crescono i danni posturali tra i teenagers a causa di un numero eccessivo di ore trascorse davanti allo schermo

Chi ha la passione dei videogames può capirlo. Tutti gli altri, genitori in primis, molto meno. Parliamo della tendenza a restare per ore davanti allo schermo del pc, per giocare a colpi di mouse, tastiera e joystick. Sedute interminabili che possono durare anche diverse ore, ma che aumentano vertiginosamente il rischio di conseguenze negative sulla colonna vertebrale, specie nei più giovani.


Cause e concause
Il problema è la postura: intenti a giocare, i teenagers non rispettano quella corretta. Risultato: danni, anche seri, a muscoli e colonna. Un problema serio, soprattutto nelle fasi della crescita. A lanciare l'allarme è Alessandro Beraldi, odontoiatra di Milano specializzato in Posturologia e Gnatologia clinica e consulente del reparto di Posturologia Sportiva dell'Università Bicocca: “Il 40% dei miei pazienti posturali ha meno di diciotto anni e, tra questi, una percentuale sempre maggiore si rivolge a me per i danni da videogioco: nel 10 % dei casi il videogioco è fattore primario, in un altro 25% i videogiochi, il computer, la televisione, la vita sedentaria in generale sono un cofattore di assoluta importanza”.


Come intervenire
La posizione tipica (e sbagliata) del giocatore incallito? Testa protesa, iperlordosi (ossia un'eccessiva curvatura) del collo e mandibola indietro. “A lungo andare questo comportamento cronicizza le alterazioni della curvatura della colonna, provoca dolori muscolari, è causa di problemi di occlusione della bocca”, spiega Beraldi.

“Per questo è importante correggere i disturbi, per esempio con degli attivatori che modifichino lo schema posturale ed occlusale, aiutando anche a educare alla respirazione”.
La terapia, piuttosto impegnativa in quanto prevede un comportamento attivo del paziente, è risolutiva e vivamente consigliata per i ragazzi: fino a 10 anni, si ottengono risultati definitivi in breve tempo (sei mesi), mentre più si va avanti con l'età più i tempi si dilatano. Quando il processo di crescita finisce, invece, i benefici, anche se evidenti, possono essere solo parziali e spesso gli adulti devono accontentarsi di un “bite”, terapia veloce e non faticosa, che si limita però a tamponare il danno posturale.

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