lunedì 29 luglio 2013

Incidente Avellino, il bilancio dei morti sale a 39. La Procura: “Ci sono indagati”

La tragedia è avvenuta domenica verso le 20.30 all'altezza del chilometro 32 dell'A 16: il pullman arrivando a forte velocità in corrispondenza di un rallentamento ha sfondato il guardrail, precipitando così da un viadotto alto quasi 30 metri. Si indaga sulle cause: parte dell'impianto di trasmissione è stato trovato a terra un chilometro prima del luogo dell'incidente. Forse l'autista aveva cercato di frenare la folle corsa del veicolo accostandosi alla barriera. La procura apre un fascicolo per strage colposa
Omicidio colposo plurimo, disastro colposo e strage colposa. L’inchiesta avviata dalla Procura di Avellino sull’incidente avvenuto domenica ieri sera sulla A16 sarà “a tutto campo”. E la procura ha fatto sapere che “ci sono degli indagati”. Gli accertamenti giudiziari saranno finalizzati a far luce sulle cause dell’incidente e a capire se ci sono responsabilità. Le prime indicazioni che arrivano sembrerebbero confermare l’ipotesi di un guasto al mezzo come causa del disastro: pezzi dell’impianto di trasmissione sono stati trovati a terra ad un chilometro di distanza dal punto di impatto; e un operatore autostradale avrebbe visto procedere il mezzo ad alta velocità e con la portiera anteriore aperta o mancante. Da verificare anche la qualità della barriera di protezione che è stata abbattuta dall’autobus.

In attesa di chiarezza sulle cause, il bilancio delle vittime continua a salire. “Al momento ci risultano 39 morti”, ha detto il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. L’elenco delle vittime è stato trasmesso al prefetto di Avellino, Umberto Guidato, e al procuratore di Avellino, Rosario Cantelmo. Il comandante dei vigili del fuoco di Avellino Alessio Barbarulo ai microfoni di Sky Tg24 ha escluso che ci siano bimbi tra le vittime: “Tre bambini – ha detto – dovrebbero essere ancora ricoverati e non risulta che nessuno dei tre sia deceduto”. Due, però, secondo gli ultimi aggiornamenti, sono molto gravi. I tre bambini sono ricoverati nell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli. Si tratta di due maschi ed una femmina. Uno dei due maschi è in rianimazione, l’altro è ricoverato in chirurgia d’urgenza, mentre la piccola è nel reparto di neurochirurgia, dove nella notte è stata sottoposta a un intervento chirurgico ed era già stata sottoposta a una tac dell’ospedale di Nola (Napoli), dal quale è stata poi trasferita. Dieci, in totale, i feriti gravi.

Secondo una delle prime ipotesi, all’origine dell’incidente potrebbe esserci stato un problema all’impianto frenante dell’autobus, un Granturismo della società Mondotravel. Sul luogo dell’incidente la polizia autostradale non ha rilevato segni di frenata da parte dell’autobus. Un testimone ha parlato di una gomma scoppiata: “Mia nipote mi ha raccontato che è scoppiata la gomma sinistra dell’autobus. L’autista ha cercato di tenere il controllo in tutti i modi ma non c’è riuscito e il bus è sbandato finendo giù nel dirupo”, ha affermato Vincenzo Rusciano che ha visitato una delle superstiti, la nipote Annalisa, in ospedale ad Avellino. Secondo gli ultimi aggiornamenti, l’autobus precipitato è giunto sul luogo dell’incidente a forte velocità e con la porta anteriore aperta o mancante, forse a causa di un precedente contatto. E’ quanto avrebbe affermato l’operatore che, circa un chilometro prima, segnalava rallentamenti sull’autostrada. E parti del sistema di trasmissione del mezzo sono state trovate a terra oltre un chilometro prima del luogo dove è precipitato e questo, sottolineano fonti vicine all’inchiesta, rende molto probabile che il bus fosse già danneggiato mentre percorreva un tratto in forte pendenza. L’ultima ipotesi è che l’autista, avendo perso il controllo del mezzo, già centinaia di metri prima di uscire di strada avrebbe cercato di rallentarne la velocità appoggiando il veicolo sulla barriera laterale destra, senza però riuscirci.  Per quel che riguarda la qualità delle misure di sicurezza, dalle prima verifiche emerge che la barriera sistemata sul bordo laterale destro del viadotto Acqualonga, contro cui ha impattato l’autobus precipitato, è un ‘new jersey’ in calcestruzzo con un ‘mancorrente’ metallico. Si tratta, secondo quanto si è appreso, di una tipologia sottoposta a cosiddetta ‘prova di crash‘, depositata presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici, ed è stata installata negli anni ’90 come “riqualifica della barriera di primo impianto”.

La polizia stradale ha sequestrato tutta la documentazione relativa al pullman. Gli uomini della Polstrada si sono recati nella sede della Mondotravel di Giugliano e oltre ai documenti relativi al pullman, hanno sequestrato anche i documenti degli altri mezzi della ditta, per verificare che tutto fosse in regola. Accertamenti tossicologici, poi, saranno effettuati sul cadavere dell’autista. Anche la Procura della Repubblica di Avellino ha sequestrato le immagini dell’incidente. Le immagini sono state riprese da telecamere fisse della società Autostrade per l’Italia dislocate lungo il percorso autostradale. E il procuratore Rosario Cantelmo ha fatto sapere che si sono già degli indagati, e che si sta valutando anche la posizione della società Autostrade. Da quanto si apprende, gli inquirenti attribuiscono grande importanza alla verifica del sistema di sicurezza della barriera in calcestruzzo posta sul bordo laterale destro del viadotto. Cantelmo ha anche riferito che una parte delle indagini “sono riservate a verificare le condizioni dell’autobus”, il Gran Turismo della ‘Mondo Travel’ di Napoli che era stato sottoposto a revisione lo scorso mese di marzo. Sui pezzi di semi-asse ed altre parti della carrozzeria che il pullman avrebbe perso sulla carreggiata un chilometro prima dell’impatto fatale con il guardrail, il capo degli inquirenti avellinesi si limita a far sapere che “è anche questo un tema dell’indagine e che i reperti, quando saranno completamente a disposizione, verranno sottoposti a perizia tecnica”.


Per ora, in ogni caso, la cronaca racconta di quarantotto persone di ritorno da una gita, di cui 39 sono morte. Il gruppo, che includeva moltissimi bambini, tornava da un fine settimana a Telese Terme e, dopo una tappa a Pietrelcina nei luoghi di Padre Pio, era diretto a San Giugliano, vicino a Napoli. Poi l’incidente: arrivato a forte velocità in prossimità di un rallentamento, il bus ha tamponato alcune macchine ed è precipitato dal viadotto Acqualonga al km 32 dell’autostrada A 16 Napoli-Canosa  spaccandosi a metà. La caduta è avvenuta tra Monteforte Irpino e Baiano, da un’altezza di circa 30 metri. Il tratto autostradale è stato chiuso al traffico fino a mezzanotte e mezzo. “La scena” ha raccontato il fotografo dell’agenzia Ansa, Cesare Abbate, è tragica, “sulla strada ci sono auto distrutte, almeno una decina. Persone lievemente ferite e giù, dal cavalcavia dove è avvenuto l’incidente, l’immagine della tragedia: una trentina di corpi coperti da lenzuola bianche allineati ai bordi della strada provinciale”.

Delle 39 vittime, 36 corpi sono stati recuperati nella notte sul luogo dell’incidente, due sono decedute in ospedale. Una ragazza di 22 anni è morta tra le braccia del vigile del fuoco che l’aveva liberata dalla trappola di lamiere e sedili. I corpi stati portati nella palestra della scuola media di Monteforte Irpino dove i parenti, sotto choc, stanno procedendo al riconoscimento.  Urla strazianti si ascoltano sia nella camera ardente sia all’uscita, dove in tantissimi si stanno sentendo male mentre un tragico appello annuncia il momento del riconoscimento.

Come annunciato dal sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, i funerali delle 38 vittime si svolgeranno domani, presso il Palazzetto dello Sport di Monteruscello, frazione di Pozzuoli, alle ore 10.


ntanto arriva la dichiarazione di cordoglio da parte del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che si dice “profondamente addolorato dal drammatico bilancio dell’incidente”:  ”Questa inaccettabile sciagura richiama tutti, istituzioni e cittadini, ad un più tenace impegno per la sicurezza stradale e impone ogni iniziativa utile a ridurre i fattori di rischio”, ha detto il capo dello Stato in un messaggio inviato al Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. Anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, esprime il suo “sgomento” e invita a “fare chiarezza sull’accaduto”. Il premier Enrico Letta sta valutando un sopralluogo sul posto della tragedia. Palazzo Chigi comunica che il Cdm proclamerà il lutto nazionale. 
”Il gravissimo incidente sulla A16 con 39 vittime e 10 feriti, forse la più grande tragedia stradale nella storia infortunistica del Paese, che negli ultimi 60 anni ha fatto contare oltre 500.000 morti e 14 milioni di feriti sulle strade, ripropone prepotente il tema della sicurezza nei mezzi professionali di trasporto: pullman e autocarri”. E’ l’intervento dell’Asaps, l’associazione amici sostenitori della Polstrada che da tempo chiede l’istituzione di un catasto dei sinistri gravi per investigare, conoscere e analizzare le fasi precedenti, concomitanti e successive all’impatto, sia con riguardo al mezzo che al conducente. 

L’Asaps ritiene che in questa tipologia di incidenti nella maggior parte dei casi giochino un ruolo importante gli esasperati tempi di guida con lo sforamento delle 9 ore giornaliere ammesse, o il salto dei turni di riposo previsti dall’articolo 174 del CdS. A parere dell’associazione anche la lunga crisi economica sta incidendo nella spinta verso una forzata illegalità nella registrazione dei tempi di guida, di riposo e del superamento dei limiti di velocità registrati che è ampiamente documentata. L’Asaps ha raccolto i vari e originali sistemi utilizzati dai sempre più numerosi conducenti, per taroccare i risultati registrati sul cronotachigrafo digitale, la scatola nera di più recente costruzione. “Per fronteggiare questo fenomeno riteniamo si debba tornare ad una vigilanza estesa dalla strada al ventre dell’impresa, fatta di uomini e donne in divisa, professionisti del controllo all’autotrasporto capaci di fare verifiche tecniche su strada. La Polizia Stradale con gli scarsi mezzi a disposizione e il suo sempre più esiguo e invecchiato personale (mancano oltre 2.000 agenti in organico e l’età media è ormai di 45 anni) fa sicuramente più di quello che può, ma non riesce per tutto quello che oggi è necessario. Sono insufficienti e sempre meno frequenti i controlli con i Cmr, centri mobili di revisione organizzati con il MIT che danno risultati molto utili”.

sabato 27 luglio 2013

L’uomo che si nutre di scorpioni, vermi e insetti

Apocalisse, parlando di un futuro nel quale noi uomini non avremo più niente da mangiare se non tantissimi sciami di insetti? E’ la stessa prospettiva di quest’uomo, Louis Cole, che si sta abituando al concetto, mangiando qualsiasi insetto o animaletto gli capiti sotto mano.
Quante volte avrete sentito parlare di

Lo potrete trovare su Facebook, nella sua pagina ufficiale “Food For Louis“, nella quale vengono riportate tutte le sue imprese culinarie. Sono stati anche riportati dei video nei quali vengono immortalate le sue imprese, come mangiare scorpioni giganti vivi, non schifandosi di nulla e mangiando tutto.

In quell’occasione era consapevole di poterci rimanere secco, eppure non ha avuto paura e l’ha mangiato tutto, tralasciando il pungiglione. Inoltre, in altri video mangia vermi, scarafaggi, cavallette, eccetera. Non solo, anche rane morte, e per il futuro sta prendendo in seria considerazione la possibilità di mangiare feci.

Ventiduenne cinese vive da 12 anni alimentandosi di sola acqua

C’è chi beve per dimenticare, e chi per sopravvivere. E’ questa la stranissima storia di un ventiduenne cinese che negli ultimi 12 anni ha vissuto solamente di acqua. Ning XueFa, è il nome del giovane, è salito alla ribalta della cronaca mondiale dopo che, qualche settimana fa, ha rivelato questa notizia che ha dell’incredibile; e che lo vedrebbe vivere da ben dodici anni solo di acqua. Tutto questo è dovuto ad una serie di intolleranze alimentari che il ragazzo a sviluppato negli anni, da quando è arrivato al decimo anno di età. Secondo alcune dichiarazioni rilasciate dalla famiglia del giovane, Ning tollererebbe solamente il latte; ma non avendo la disponibilità economica per poterlo comprare allora si accontenterebbe di bere solo ed esclusivamente acqua. Circa 10 litri di acqua ogni giorno, questo è il quantitativo che il giovane cinese beve per riuscire a sopravvivere.

Non ci sono, però, riscontri sul fatto che il giovane viva esclusivamente bevendo acqua; e stando a quelli che sono gli studi compiuti fino a questo momento nel mondo della nutrizione, sembra molto difficile che questo si possa verificare. I medici hanno diagnosticato a Ning XueFa una malattia che gli causerebbe una sorta di sete molto particolare, tanto da portarlo a bere questi quantitativi così elevati di acqua. Forse il giovane ventiduenne proverà a mangiare anche del cibo solido, non senza sofferenza però, ma stando anche a quelli che sono i dati fisici di Ning non ci è difficile credere che la sua alimentazione sia prevalentemente di acqua. Ning XueFa, infatti, è alto solamente 1.50 centimetri e pesa appena 40 kg. Diversi sono i problemi per Ning che non riesce a vivere una vita normale. Per esempio ha difficoltà a trovare lavoro, non essendo in ottima salute e bevendo quantitativi di acqua così elevati, è spesso costretto a dover ricorrere al bagno.

martedì 23 luglio 2013

è nato

E' nato il Royal Baby, è un maschio. Il figlio di William e Kate è venuto alla luce ieri alle 16.24 ora di Londra, le 17.24 in Italia. Pesa quasi 4 kg. Il nome non è ancora stato reso noto. La duchessa di Cambridge sta bene, ma resterà in clinica almeno fino a oggi, martedì 23 luglio. William ha assistito al parto e ha commentato "non potremmo essere più felici". "Felicissimi" anche la regina Elisabetta e il duca di Edimburgo Filippo. Auguri anche dalla famiglia Obama. Nel frattempo, la folla si è riunita davanti a Buckingham Palace per festeggiare il prossimo sovrano, il primo nato nell'era dei social media

domenica 21 luglio 2013

Stephanie Forrester muore: addio a Beautiful

Anche l'Italia ora dovrà dire addio a Stephanie Forrester.

La coriacea matriacra di "Beautiful" ha chiuso gli occhi in una puntata strappalacrime andata in onda lo scorso novembre sui teleschermi americani, morendo tra le braccia dell'acerrima nemica Brooke e dopo aver salutato tutti con una mega festa organizzata dal marito Eric.

Il pubblico italiano ha già salutato per l'ultima volta Ridge Forrester, la cui uscita di scena è andata in onda il 12 luglio, e presto dovrà perderà un altro pilastro della soap opera più amata della tv.

Il 26 luglio su Canale 5, Stephanie Forrster scoprirà di essere malata di cancro e di non avere che pochi mesi di vita. Niente può più salvarla e quindi lei deciderà, con il coraggio che la contraddistingue, di morire a casa sua, circondata dai suoi cari.

Prossimamente gli spettatori italiani vedranno anche la mega festa d'addio organizzata da Eric, nella quale ci sarà praticamente tutto il cast della soap, presente e passato. Addirittura tornerà in scena Sally Spectra, che saluterà per telefono Stephanie.

lunedì 15 luglio 2013

ANTICIPAZIONI DELLA PUNTATA DI DOMANI (16 luglio)

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Nella puntata de Il Segreto del 16 luglio Don Anselmo che ha scoperto dove aveva già visto Pepa sarà pronto a raccontarlo alla Casona. La ragazza lo anticiperà e gli racconterà tutta la sua vita sotto il segreto della confessione e per questo il sacerdote non avrà molta libertà di parola e non potrà certo raccontare tutto quello che ha scoperto della levatrice. Arriverà poi a Ponte Vecchio il nuovo medico, giovane e bello, e la sua prima paziente sarà Francisca, ancora molto malata. Quando il medico scoprirà che la levatrice ha peggiorato di proposito le condizioni di Francisca non si guarderà certo dal parlare male di lei, ma Pepa lo affronterà senza timore: se non ha curato Francisca è stato solo affinché arrivasse un medico al villaggio il più presto possibile. Tristan continuerà a indagare sulla morte del padre e questa volta parlerà con Rosario. E’ tutta la vita che la donna vive in quella casa ed entrambi sanno che qualcosa di torbido avvolge la figura del padre di Tristan. Rosario sa che il Signore aveva nemici nella sua stessa famiglia e che non era un buon uomo… Juan non riuscirà a star lontano da Soledad e si addentrerà in casa mentre tutti dormono.

Lascia il figlio di un mese in auto sotto il sole e col ciuccio incollato in bocca

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E' accaduto stamattina nel centro di Modena. Il padre del bambino, un cinese 30 enne, si era allontanato per effettuare acquisti in un centro commerciale. Il piccolo ha la febbre a 38, ma non ha subito alcun danno.

Si è assicurato che il figlio, appena un mese di vita, non potesse muoversi sul seggiolino anteriore per bambini della sua Fiat Stilo parcheggiata sotto il sole, e si è allontanato. Per farlo stare più tranquillo gli messo il “ciuccio” in bocca, fermandolo con un nastro adesivo sulle labbra, dopodiché è entrato in un centro commerciale per effettuare acquisti. E' accaduto stamattina a Modena, come racconta il Resto del Carlino. Protagonista un uomo di 30 anni, di origini cinesi, e il suo bambino. La scena non è sfuggita ai passanti che hanno avvertito il 118 e la Polizia municipale. Sono intervenuti gli agenti e nel frattempo il 30enne è tornato verso la sua auto. Il piccolino aveva la febbre a 38 ed stato portato al pronto soccorso pediatrico per accertamenti. Non è ancora chiaro per quanto tempo il bimbo è rimasto in macchina da solo. Gli agenti interrogheranno il padre e i testimoni per far luce sulla questione.  L'uomo sarà denunciato per abbandono di minore e, se saranno verificati tempi lunghi di abbandono, scatterà anche una denuncia per maltrattamenti.

Calze pelose contro lo stupro, arrivano dalla Cina

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La bizzarra trovata arriva dal social network Sina Weibo. Calze che fanno apparire la gamba pelosa per scoraggiare malintenzionati e stupratori.

L’idea bizzarra arriva dalla Cina. Si è diffusa grazie al social network Sina Weibo. Sembra che la paternità di questa trovata, sia dell’utente @ HappyZhangJiang. Stiamo parlando di calze pelose. Proprio così, collant interamente ricoperti di peli. Una volta indossati, le gambe femminili sono tutt’altro che attraenti. D’altronde lo scopo di chi le ha ideate è proprio quello: rendere le donne meno desiderabili, tenerle al caldo e scoraggiare eventuali stupratori. L’utente HappyZhangJiang è convinto che, in questo modo, qualunque ragazza possa finalmente avventurarsi per la città, senza temere l’aggressione di malintenzionati, infatti ha definito la sua “invenzione”

“Essenziale per tutte le ragazze prima di uscire”
Siamo certi che siano anche un ottimo metodo per scoraggiare nuove conoscenze in generale. Verrebbe, ironicamente, da chiedersi se a questo punto non sia più comodo ed economico evitare la ceretta.

lunedì 8 luglio 2013

Papa Francesco a Lampedusa: «No a globalizzazione dell'indifferenza»

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Visita conclusa. In 10mila per la Messa. L'incontro con i migranti. La forte simbologia delle azioni del Pontefice.

Prima di scendere sul molo di Lampedusa, ha deposto in mare una corona di fiori per ricordare i migranti morti in mare. Papa Francesco ha inaugurato così la sua prima visita nell'isola, dove lo attendeva una folla di 10mila persone. E' stata proprio la notizia degli «immigrati morti in mare, da quelle barche che invece di essere una via di speranza sono state una via di morte» ad averlo spinto a scegliere Lampedusa come meta della sua prima visita. Lo scopo, come ha ricordato durante la messa, è «risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta». Si calcola che nei viaggi della speranza dall'Africa all'Europa abbiano perso la vita almeno 25mila persone negli ultimi 20 anni.

Esplora il significato del termine: LA MESSA - Il Papa è arrivato a Lampedusa nella tarda mattinata di lunedì. Il programma è stato sobrio, su espressa richiesta del Pontefice che da un lato non ha voluto spese straordinarie e dall’altro ha chiesto di non stravolgere la vita quotidiana della popolazione. Alla visita non erano presenti autorità, tranne il sindaco di Lampedusa Giuseppina Nicolini e l’arcivescovo di Agrigento Franco Montenegro (che è anche presidente di Migrantes, la fondazione della Cei per i migranti). Al suo arrivo a Lampedusa, a Punta Favaloro, Papa Bergoglio ha stretto la mano ad un gruppo di migranti, ricordando di pregare «anche per quelli che non sono qui». Un gesto inaspettato, che non è previsto in nessun protocollo. Mentre durante la messa, che si è tenuta nello stadio dell’isola, il Pontefice si è scagliato contro «la globalizzazione dell’indifferenza» e la società «che ha dimenticato l’esperienza del piangere». Si è poi rivolto agli immigrati musulmani, salutandoli con l’espressione dialettale lampedusana « o’ scià» (che significa «o fiato») e assicurando che «la Chiesa vi è vicina nella ricerca di una vita più dignitosa per voi e le vostre famiglie».

LA MESSA - Il Papa è arrivato a Lampedusa nella tarda mattinata di lunedì. Il programma è stato sobrio, su espressa richiesta del Pontefice che da un lato non ha voluto spese straordinarie e dall'altro ha chiesto di non stravolgere la vita quotidiana della popolazione. Alla visita non erano presenti autorità, tranne il sindaco di Lampedusa Giuseppina Nicolini e l'arcivescovo di Agrigento Franco Montenegro (che è anche presidente di Migrantes, la fondazione della Cei per i migranti). Al suo arrivo a Lampedusa, a Punta Favaloro, Papa Bergoglio ha stretto la mano ad un gruppo di migranti, ricordando di pregare «anche per quelli che non sono qui». Un gesto inaspettato, che non è previsto in nessun protocollo. Mentre durante la messa, che si è tenuta nello stadio dell'isola, il Pontefice si è scagliato contro «la globalizzazione dell'indifferenza» e la società «che ha dimenticato l'esperienza del piangere». Si è poi rivolto agli immigrati musulmani, salutandoli con l'espressione dialettale lampedusana « o' scià» (che significa «o fiato») e assicurando che «la Chiesa vi è vicina nella ricerca di una vita più dignitosa per voi e le vostre famiglie».

LA VISITA - Dopo la messa, Papa Francesco ha raggiunto la parrocchia di San Gerlando, dove ha incontrato alcuni migranti, un gruppo di cittadini di Lampedusa e il sindaco Nicolini. Presente all'incontro anche don Stefano, il parrocco che nel maggio scorso lo aveva invitato nell'isola. Uscendo dalla chiesa, il Pontefice ha salutato i lampedusani chiedendo loro di «proseguire in questo atteggiamento tanto umano quanto cristiano». Un invito che ha ripetuto anche via Twitter: «Preghiamo per avere un cuore che abbracci gli immigrati. Dio ci giudicherà in base a come abbiamo trattato i più bisognosi" ha twittato durante la mattinata dall'account @Pontifex_it. Il Papa è poi ripartito per Roma, dove è atterrato nel primo pomeriggio.

LE REAZIONI - «Ora Lampedusa non è più l'ultima frontiera d'Italia ma la prima tappa del primo viaggio del Papa, mi auguro che la sua visita aiuti tutti a prendere consapevolezza della responsabilità e della necessità di accogliere» ha commentato il sindaco Nicolini il giorno prima della visita. Mentre Laurent Jolles, rappresentante dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) per l'Italia e il sud Europa ha definito la scelta del Papa «un gesto di grande valore umano e simbolico, che contribuirà a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla causa di 45 milioni di persone che in tutto il mondo sono state costrette a lasciare le loro abitazioni».

sabato 6 luglio 2013

a 20 anni già 9 figli

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  Ha vent'anni ed ha la bellezza di nove figli: i primi 3 bambini nati qualche anno fa e gli altri 6 tutti in un unico parto, qualche giorno fa, nello stato messicano di Michoacan. La donna sta bene, i piccoli, invece, hanno difficoltà: “I bambini sono nati giovedì e sono in perfetta salute”, ha detto Mora, presidente onoraria di un'organizzazione locale di aiuto alle famiglie, alla quale la stessa giovane, Salud Romero, si è rivolta prima di affrontare la particolare maternità. In realtà dall'ospedale sono arrivate notizie di tono ben diverso: i bebé sono prematuri e hanno problemi “di peso, polmonari e anche diverse complicazioni per la ventilazione meccanica” come riferisce Yaro Palacio, direttrice dell'ospedale “De la mujer” di Morelia -. “Se riusciranno a sopravvivere – secondo il medico – ci potrebbero essere conseguenze di tipo neurologico, respiratorio o cardiovascolare”.


Partorisce due coppie di gemelli identici: c'era una possibilità su 70 milioni


Lindsay e Kenny, due ventenni hanno ora quattro figli nati nello stesso parto. Le due coppie di neonati sono gemelli monozigoti.

Che si verificasse un parto del genere c'era una possibilità su 70 milioni. Ma è accaduto, a Fairview Park, in Ohio: Lindsay Lowrie ha dato alla luce ben quattro bambini – e già questo è un parto sicuramente non comune – ma la vera sorpresa è stata quella che, una volta partorito, la donna, una ventenne di Brunswick, si è trovata insieme al marito, Kenny Carr, 21 anni, conosciuto un anno prima, due coppie di gemelli identici. Lowrie e Carr hanno dichiarato ai media (che hanno assediato l'ospedale di Cleveland per raccontare la singolare vicenda) che non hanno usato farmaci per la fertilità.

I due insieme alla nutrita prole tutta al maschile, Kenneth e il gemello Colton con gli altri due fratellini Bentley e il gemello Griffin, potranno tornare a casa presumibilmente agli inizi di luglio, dopo che tutte le cure e i controllo cui sono sottoposti madre e bimbi, procedura quanto meno dovuta dopo un parto così fuori dal comune, saranno concluse. Lindsay Lowrie sta studiando per diventare un tecnico veterinario mentre il padre dei suoi figli è un macchinista: “Le nostre famiglie ora ci aiuteranno”, dicono.

Il bambino nasce di 19 settimane: il mondo si commuove

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ROMA - Immagini che hanno fato il giro del mondo quelle del piccolo Walter Joshua Fretz, il bambino nato di 19 settimane e 3 giorni, sopravvissuto  tra le braccia della mamma solo pochi minuti.
Milioni di persone si sono commosse per la sua storia e per il coraggio della madre che ha voluto condividere il suo dolore.


“L’ho preso, l’ho abbracciato, mentre il suo cuoricino batteva. L’ho tenuto vicino al cuore, ho contato le dita di mani e piedi e l’ho baciato sulla piccola fronte,” ha detto commossa mamma Lexi.

 Essendo nato prima della 24esima settimana, Walter non poteva sopravvivere alla nascita prematura.

In una lettera pubblicata sul suo blog il 26 giugno, Lexi ha espresso la sua gioia perché grazie alle immagini riprese dal marito Walter  "nella sua breve vita di soli pochi minuti, ha toccato più vite di quanto avrei potuto immaginare. "

Lexi si stava preparando per un servizio fotografico di un matrimonio quando ha iniziato ad accusare forti dolori e perdite, così insieme a suo marito, è andata in ospedale.
Lì, alle 09:42, è nato Walter.

"Walter era perfettamente formato e molto attivo nel grembo materno. Se solo avessi avuto ancora qualche settimana, avrebbe avuto una possibilità nella vita."

"Custodirò sempre quei ricordi che ho di lui," ha detto la madre. "Sono molto felice che mio marito sia riuscito a raggiungere la macchina per prendere la fotocamera. All’inizio non ne volevo, ma ora sono l’unica cosa che ho per poterlo ricordare."

Truffe alle mense: topi nel cibo e carni fetide per bambini e anziani

--> Secondo quanto emerge dall’ordinanza cautelare notificata oggi a sei persone nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per le mense, agli alunni di numerose scuole venivano forniti cibi rosicchiati dai topi o in pessimo stato di conservazione. I Carabinieri di Napoli hanno eseguito sei arresti nei confronti di imprenditori, dirigenti sanitari ospedalieri e ausiliari sanitari accusati di una serie di reati contro la pubblica amministrazione nella fornitura a mense scolastiche e ospedaliere. Le misure sono arresti domiciliari, obblighi di dimora e sospensione dai pubblici uffici per associazione per delinquere, corruzione, truffa, frode nelle pubbliche forniture, falso e turbata libertà degli incanti. Oltre alle sei misure cautelari ci sono anche 45 indagati tra cui sette amministratori pubblici in carica o decaduti dalla stessa di comuni del Napoletano, del Salernitano, dell’Avellinese e della provincia di Potenza, il direttore sanitario di un ospedale della provincia di Napoli, un coordinatore e due dipendenti di un’Asl, un coordinatore di direzione sanitaria e tre medici del Napoletano.

Acqua di rubinetto spacciata per acqua minerale - I cibi scaduti e talvolta già rosicchiati dai topi sono finiti sulle tavole dei bambini di una scuola di Camposano (Napoli) mentre in un istituto di Montesano sulla Marcellana (Salerno) veniva somministrata acqua di rubinetto al posto di quella minerale. Stando ai contenuti dell’ordinanza anche agli anziani dell’istituto di Val della Torre (Torino) venivano distribuite anziché carne di bovini di razza piemontese altri carni provenienti dalla Polonia. In un'altra scuola della provincia di Potenza agli alunni davano invece da mangiare la platessa spacciata per sogliola. Questo e altro ancora compare nelle oltre 400 pagine di ordinanza di custodia cautelare nell’inchiesta sugli appalti truccati per le mense di scuole, caserme, ospedali e ospizi.



L’operazione dei carabinieri di Napoli è stata commentata dalla Coldiretti che ha parlato di una grave truffa le colpisce le categorie più deboli come i malati negli ospedali, gli anziani e i giovani nelle scuole. “Il problema della qualità e della sicurezza – sottolinea la Coldiretti – riguarda l'intera penisola con 4,6 milioni di italiani che pranzano nelle mense scolastiche, ospedaliere, aziendali e militari ogni anno. Per migliorare la qualità delle mense e togliere spazio alle truffe occorre promuovere un rapporto più diretto con i produttori locali favorendo il consumo di alimenti del territorio a chilometri che garantiscono anche migliore freschezza e qualità”. Secondo un recente sondaggio condotto dal loro sito la ristorazione scolastica non soddisfa tre italiani su quattro (77%) perché si ritiene, nel 64%dei casi, che debba essere migliorata con prodotti locali e biologici, mentre è troppo costosa per l'8% e offre un menu poco variato per il 5%.

martedì 2 luglio 2013

Papa Wojtyla santo entro l'anno: congregazione conferma il miracolo

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ROMA - La riunione plenaria di cardinali e vescovi della Congregazione delle Cause dei santi ha approvato martedì mattina i il secondo miracolo attribuito all' intercessione di Giovanni Paolo II. Papa Wojtyla sarà dunque santo con tutta probabilità entro l'anno e la cerimonia di canonizzazione potrebbe tenersi a dicembre.
ULTIMO PASSO - Il pronunciamento di martedì dei cardinali e vescovi, dopo che già la consulta medica e la commissione dei teologi avevano approvato il secondo miracolo, serviva a certificare che la guarigione ritenuta inspiegabile, è avvenuta effettivamente per intercessione del Papa polacco. Si tratta dell'ultimo passo prima della firma del decreto da parte del Papa che poi convocherà un concistoro in cui verrà annunciata la data della canonizzazione.


LA VOLONTA' DI PAPA FRANCESCO - Il miracolo è stato compiuto da Wojtyla la sera stessa della beatificazione, il Primo maggio 2011. Nel corso della riunione i cardinali e vescovi della Congregazione si sarebbero espressi a favore della canonizzazione a dicembre, dopo la conclusione dell'Anno della Fede. Tutto, comunque, è rimesso alla volontà del Papa da cui si potrebbero aspettare «sorprese». Papa Francesco vedrebbe molto bene, proprio a suggello dell'Anno della Fede, la proclamazione contemporanea della santità di Papa Wojtyla e di Giovanni XXIII.

lunedì 1 luglio 2013

Roma: tensione durante il corteo per la casa, ragazza ferita e alcuni contusi

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La polizia ha impedito che il corteo dei movimenti di lotta per la casa arrivasse in Campidoglio, ne sono nati alcuni scontri con i manifestanti.


Tensione e alcuni scontri in piazza questo pomeriggio in via dei Fori Imperiali a Roma durante il corteo per il diritto alla casa. Una ragazza è stata ferita alla testa e al volto ed è stata trasportata in ospedale in ambulanza mentre ci sarebbero anche alcuni contusi tra gli altri manifestanti. Secondo la ricostruzione dei dimostranti, il corteo, regolarmente autorizzato e composto da circa un migliaio di persone, era diretto verso  piazza del Campidoglio quando ad un certo punto nei pressi dei Fori imperiali la polizia avrebbe sbarrato loro la strada. I manifestanti però non si sono fermati davanti al divieto e ne è nato un parapiglia dove sono volate alcune manganellate e la ragazza è stata colpita ed è rimasta ferita con un taglio alla fronte. A quanto si apprende sembra che le forze dell'ordine abbiano impedito ai manifestanti di dirigersi verso piazza del Campidoglio perché sul posto era in corso un sit in di alcuni manifestanti di destra.


Il corteo dei Movimenti di Lotta per la Casa partito dal Colosseo avrebbe dovuto raggiungere piazza del Campidoglio per incontrare alcuni esponenti della nuova giunta del sindaco Marino, ma è stato fermato da un cordone di polizia nei pressi della piazza della Madonna di Loreto. Qui appreso degli scontri si sono recati il vicesindaco di Roma  Luigi Nieri, che ha  incontrato i manifestanti per placare gli animi, e l'assessore alle Politiche abitative, Daniele Ozzimo. “Le cariche vanno sempre evitate perché non si può trasformare un problema sociale in un problema di ordine pubblico” ha detto il vicesindaco spiegando che la manifestazione dei Movimenti era autorizzata ad arrivare fino al Campidoglio dove una delegazione sarebbe stata ricevuta dalle autorità.
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